
Il dolore rovescia la vita, ma può determinare il preludio di una rinascita
“Il dolore è sempre un’esperienza soggettiva”. Nasce come esperienza prettamente fisica collegata ad esperienze di dispiacere e sofferenza, ma nello sviluppo e nella crescita personale, può assumere connotati e significati specifici per ciascuno di noi.
Ci sono alcuni miti che è importante sfatare riguardo al dolore:
- il dolore andrà via più velocemente se lo ignoriamo: in realtà cercare di ignorare il dolore non farà che peggiorare le cose nel lungo periodo. Per una guarigione vera e propria è necessario affrontare il dolore e tutte le altre emozioni.
- è importante essere forti di fronte alla dolore: sentirsi tristi, spaventati o soli è una normale reazione, ad esempio, alla perdita; piangere non significa essere deboli ma mostrare i propri veri sentimenti.
- se non si piange vuol dire che non si è dispiaciuti o non si soffre veramente: il pianto è una reazione normale, ad esempio, alla tristezza, ma non è l’unica; ci sono persone che hanno più difficoltà a lasciarsi andare ma questo non significa che non sentano il dolore ma solo che hanno altri modi di dimostrarlo.
Per concludere
Il dolore fa parte della nostra esperienza di essere umani. Il modo in cui decideremo di affrontarlo deciderà quanto questo andrà ad incidere sulla nostra vita e sulla nostra quotidianità. Se lo affronteremo chiudendoci al mondo (con depressione ed isolamento), combattendolo ogni volta vivendo con ansia ogni suo comparire (con ansia o sintomi ansiosi o ossessivi) o imparando ad accettarlo per quello che è.
Il dolore è sempre una esperienza soggettiva e spesso rovescia la vita, anche se spesso può davvero determinare il preludio di una rinascita personale.
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