
Vuoi imparare come interrompere le cattive abitudini? Imparane la psicologia che c’è dietro
Possiamo passare infinite ore a ricercare quale sia il modo migliore per cambiare alcune abitudini malsane nella nostra vita. Possiamo leggere libri, cercare articoli e milioni di consigli (alternativi e noi), ma se prima di tutto non capiamo la psicologia che sta dietro le abitudini che coltiviamo da tempo, molto probabilmente non riusciremo ad ottenere nessun reale e sostanziale cambiamento.
Ogni abitudine si compone di tre fasi diverse
Quando lo decidi, le abitudini sono composte da tre fasi distinte:
- a. il cue (in psicologia l’indizio che ci suggerisce quale comportamento intraprendere in una determinata situazione);
- la routine (quante volte abbiamo messo in atto quell’abitudine);
- la ricompensa (il rinforzo, quel premio che mantiene quel dato comportamento).
Per fare un’esempio, per il caffè di prima mattina, il cue (indizio) è la sonnolenza. A prima mattina questo fa scattare una routine: alzarsi e dirigersi verso la cucina. La ricompensa? Una gustosa bontà che ti dà un impulso energetico temporaneo.
Ora, questo esempio potrà farti capire quanto sia potente il ciclo delle abitudini e come sia strutturato all’interno della nostra mente. Prova a pensare a tutte quelle cattive abitudini che spesso mettiamo in atto in particolari situazioni. Pensa a cosa ti capita di fare quando ti senti sotto stress, quando ti senti triste o particolarmente in ansia. Prova a costruire un tuo personale ciclo delle abitudini.
Forse non ti aiuterà a trovare subito nuove abitudini, ma di sicuro ti aiuterà a prendere consapevolezza del perché alcuni comportamenti possono essere così difficili da cambiare.
Le abitudini ci mettono anni a essere costruite e non basta certo un giorno per cambiarle.
– Susan Pownter
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