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Psicologia Benessere e Crescita - Consigli e approfondimenti per star bene e crescere insieme

“La mela non cade mai lontano dall’albero”…ma se cadesse altrove? Alla scoperta del diverso da noi.

“La mela non cade mai lontano dall’albero”…ma se cadesse altrove? Secondo questo noto motto, un figlio assomiglia sempre ai suoi genitori. Ma cosa succede quando le mele cadono lontano dall’albero?

Nel libro di Solomon “Far from the tree. Parents, Children and the Search for Identity” i bambini descritti sono mele cadute altrove, in un altro frutteto, a volte in un altro mondo. Sono bambini nati sordi o nani, affetti da sindrome di Down, disturbo dello spettro autistico, schizofrenia o molteplici altre gravi disabilità. Sono bambini prodigio, bambini concepiti in uno stupro o che commettono reati, sono transgender.

In un mondo dove il diverso fa paura, mi ha commosso il modo in cui tale autore è capace di esplorare l’universo della diversità e della sofferenza, in un racconto in cui si intrecciano le molteplici esperienze di persone normali poste di fronte a sfide eccezionali.

Le famiglie raccontate, spesso accomunate da un profondo senso di isolamento, imparano col tempo a tollerare, accogliere e infine a essere orgogliose di figli tanto diversi.

Giorno dopo giorno, questi genitori cercano di rispondere a una domanda: fino a che punto è possibile accettare i propri figli per quello che sono, aiutandoli e accompagnandoli, magari anche contro le proprie aspettative e i propri desideri, le proprie aspirazioni, a trovare la loro autentica identità?

A tal proposito vi allego un video da vedere. Purtroppo è in inglese (clicca qui)
Il video corrisponde al V capitolo del libro “Autismo”. Un padre racconta la sua esperienza con suo figlio, delle difficoltà che ha incontrato: l’impossibilità a comunicare, a controllarne i comportamenti, difficoltà ad avere una vita privata, finanche a tossire senza correre il rischio di ricevere dal figlio un pugno.

Bill, questo il nome di questo padre, dice che nel suo percorso ciò che l’ha sostenuto è il ricordarsi di essere prima di tutto un genitore. Fare questo lo ha aiutato a cambiare totalmente direzione rispetto all’affrontare la diversità del figlio Chris, a ricordarsi di amarlo incondizionatamente per quello che è: non la sua malattia, ma un essere umano


Credo nel mio lavoro, al dolore e alle difficoltà delle famiglie e dei bambini che incontro.
Credo anche nelle esperienze positive di queste famiglie raccontate da Solomon e sono disposto a promuovere tale tipo di percorso pieno di consapevolezza, compassione ed eroismo

In questo viaggio nella differenza, quando una mela cade lontana dall’albero non significa che sia caduta lontana dal cuore.

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