
Il potere curativo della tristezza
Fin dalla sua uscita al cinema, Inside Out è stato applaudito dalla critica, e adorato dal pubblico. Forse il suo più grande successo è stato quello di invitare spettatori giovani e meno giovani a dare un’occhiata all’interno delle loro menti e delle loro emozioni. Tra i diversi personaggi del film, Riley (la bimba) con i suoi genitori e le 5 emozioni, abbiamo Gioia e Tristezza.
All’inizio del film, Gioia ammette che non capisce cosa ci faccia Tristezza e perché sia nella testa di Riley. Ad un certo punto del film, molti di noi si sono probabilmente chiesti quale scopo avesse Tristezza nella vita di Riley (e probabilmente nella nostra).
Ecco perché mi piace che sia Tristezza, piuttosto che Gioia, ad emergere come l’EROE del film.
Perché? Perché Tristezza collega profondamente le persone tra di loro – componente fondamentale di Felicità. Ad esempio, quando l’amico immaginario a lungo dimenticato di Riley, Bing Bong, si sente sconsolato dopo la perdita del suo carro, è la comprensione empatica di tristezza che lo aiuta a rielaborare la perdita, non il tentativo di Gioia di spostare l’attenzione di Bing Bong su qualcosa di positivo.
Alla fine Gioia chiede a Tristezza:”Ma come ci sei riuscita?” e Tristezza risponde “non lo so. Era triste e l’ho ascoltato un pò”.
Ecco, la TRISTEZZA CI SERVE PER POTER ELABORARE UN EVENTO SPIACEVOLE.
“Se riconosciuta ed accolta, infatti, da segnale critico e negativo questa emozione può rivelare anche la sua azione riparatoria e innovatrice trasformandosi in un potenziale stimolo al cambiamento”.
W le emozioni, W Tristezza.
Buona visione.
Write a Comment